CASTEL VOLTURNO (Matilde Crolla) – Si riapre
il caso sulla morte del giovane, Pietro
Moscato (nella foto), trovato cadavere in via Mezzagni a Castel Volturno il 5 gennaio 2012.
Questa mattina i Carabinieri della Stazione di Grazzanise, nell’area adiacente
la struttura denominata “Hyppocampo”, stanno svolgendo ulteriori
accertamenti delegati dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua
Vetere, anche con l’ausilio del Nucleo Elicotteristi Carabinieri di
Pontecagnano (SA), sui luoghi adiacenti l’area dove venne ritrovato il cadavere
di Moscato. Il ventitreenne, scomparso a metà dicembre 2011, venne ritrovato
con mani e piedi legati a blocchi di cemento e calcinacci e gettato all’interno
di un laghetto, uno dei tanti presenti in quella zona. Pietro Moscato era
incensurato, lavorava con il padre in una casa di accoglienza per disabili a Baia
Verde. Pietro Moscati scomparve la sera del 16 dicembre 2011. Aveva sentito il
padre al telefono e lo aveva assicurato che in tempi brevi sarebbe rincasato.
Ed, invece, Pietro non è più tornato a casa.
Secondo l’autopsia Pietro Moscato
è morto il giorno della sua scomparsa, il 16 dicembre 2011. Ma solamente a
gennaio il suo corpo è stato ritrovato grazie ad alcuni cacciatori che avevano
segnalato la presenza di sospette macchie di sangue sulle sponde di un laghetto
nella zona. L’intervento dei sommozzatori consentì il rinvenimento del corpo
senza vita di Pietro. Luogo in cui, tra l’altro, il segnale del suo telefonino aveva
agganciato per l’ultima volta una cella telefonica.