venerdì 20 gennaio 2017

CASTEL VOLTURNO - Ucciso e gettato nel laghetto, si riapre il caso sulla morte di Pietro Moscato


CASTEL VOLTURNO (Matilde Crolla) – Si riapre il caso sulla morte del giovane, Pietro Moscato (nella foto), trovato cadavere in via Mezzagni a Castel Volturno il 5 gennaio 2012. 
Questa mattina i Carabinieri della Stazione di Grazzanise, nell’area adiacente la struttura denominata “Hyppocampo”, stanno svolgendo ulteriori accertamenti delegati dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, anche con l’ausilio del Nucleo Elicotteristi Carabinieri di Pontecagnano (SA), sui luoghi adiacenti l’area dove venne ritrovato il cadavere di Moscato. Il ventitreenne, scomparso a metà dicembre 2011, venne ritrovato con mani e piedi legati a blocchi di cemento e calcinacci e gettato all’interno di un laghetto, uno dei tanti presenti in quella zona. Pietro Moscato era incensurato, lavorava con il padre in una casa di accoglienza per disabili a Baia Verde. Pietro Moscati scomparve la sera del 16 dicembre 2011. Aveva sentito il padre al telefono e lo aveva assicurato che in tempi brevi sarebbe rincasato. Ed, invece, Pietro non è più tornato a casa. 
Secondo l’autopsia Pietro Moscato è morto il giorno della sua scomparsa, il 16 dicembre 2011. Ma solamente a gennaio il suo corpo è stato ritrovato grazie ad alcuni cacciatori che avevano segnalato la presenza di sospette macchie di sangue sulle sponde di un laghetto nella zona. L’intervento dei sommozzatori consentì il rinvenimento del corpo senza vita di Pietro. Luogo in cui, tra l’altro, il segnale del suo telefonino aveva agganciato per l’ultima volta una cella telefonica.