mercoledì 22 febbraio 2017

SESSA AURUNCA / CELLOLE - Lettera aperta di Cristina Compasso: "Ecco chi è stato mio padre"

Cristina Compasso e Franco Compasso

SESSA AURUNCA / CELLOLE (Matilde Crolla) - La lettera aperta di una figlia per preservare la memoria del padre che non c'è più e che nonostante gli anni ormai passati dalla sua scomparsa ancora vive nel ricordo di tanti che lo hanno amato ed ammirato. La lettera aperta di una donna che con forza vuole tutelare quel ricordo. Stiamo parlando di Cristina Compasso, figlia del compianto europarlamentare, Franco Compasso. 
"Gentile Dott.ssa Crolla,
a distanza di circa dieci giorni dalla Messa celebrata lo scorso 10 febbraio nella Chiesa di S. Lucia a Cellole per il ventennale della scomparsa di mio padre, Le scrivo queste poche righe perché desidero fortemente ringraziare tutti coloro che vi hanno partecipato con sentita commozione, rendendo omaggio alla Sua memoria.
Il mio ringraziamento va anche a Lei, per l’affettuosa vicinanza e sensibilità mostrata a me e alla mia famiglia nel ricordare, sul suo blog, la figura di mio padre;  va a Generazione Aurunca che ha condiviso il suo link, al Comitato Civico Cellolese e alle molte persone che hanno postato commenti di affettuosa stima nei confronti di papà.
Nel contempo, sento forte il bisogno di rispondere a quella voce “isolata” che su G.A., con un commento fuori luogo ed improprio, ha giudicato il politico e la sua appartenenza partitica, evocando in maniera demagogicamente “ inopportuna ” l’epoca della Malasanità.
Se fosse stato qui mio padre si sarebbe difeso da solo. E lo avrebbe fatto nel pieno rispetto delle opinioni altrui e del confronto dialettico, con lo stile e l’eleganza che, chi lo conosceva sa, gli appartenevano per natura, educazione e formazione etico-politica.
Ma lui è scomparso da vent’anni. E perciò sento io il dovere morale, quale figlia, di contestare con forza quel commento che ho trovato profondamente indelicato e poco consono alla circostanza commemorativa, e soprattutto frutto di una becera e qualunquista disinformazione, in quanto i fatti della Malasanità NULLA hanno a che fare e vedere con il Politico che fu Mio padre.
Tale precisazione per me è assolutamente doverosa e d’obbligo non solo per innato senso di giustizia e verità dei fatti, ma soprattutto in difesa ed in rispetto di quella profonda ed intima sofferenza psico-fisica che fu vissuta in quegli anni da mio padre e da tutti quei “politici Onesti”, per i quali Tangentopoli rappresentò il crollo della “Politica “ intesa nel senso più nobile della parola, cioè come attività al servizio dei cittadini e del Bene Comune e non come sistema di potere clientelare e di profitto personale.
La storia di Mio padre è quella di un Politico perbene e senza macchia, che ha fatto dell’onestà e dell’integrità morale la sua bandiera politica e di vita. Una voce “autenticamente” Liberale, sempre levata in difesa delle ragioni di libertà e di riscatto sociale del suo amato Sud contro il malgoverno e lo strapotere clientelare, pagando, a volte, sulla propria pelle il prezzo della sua coerenza politica.
E’ la storia di un giovane studente Cellolese che si appassiona alla politica a 16 anni leggendo Benedetto Croce e Gaetano Salvemini  e la cui formazione intellettuale ed etico-politica sarà forgiata ed ispirata sempre ai grandi insegnamenti dei suoi maestri “Liberali” come Guido Dorso, Fiore, Francesco Compagna, Giovanni Malagodi, Luigi Einaudi. Padri costituenti che hanno scritto la storia della nostra Repubblica e del Partito Liberale Italiano. Uomini cha hanno combattuto per difendere un’Idea, un Ideale…quello Liberale.
 ” Liberale…parola che una volta ci isolava ed oggi ci confonde…” come ci ripeteva papà dinanzi all’avanzare del Berlusconismo. E come egli ha voluto che lo ricordassimo sulla sua lapide… semplicemente “ Un liberale”.
Ecco, quest’Uomo era mio Padre. 

Cordialmente.  Avv. Cristina Compasso"