sabato 25 marzo 2017

SESSA AURUNCA - Casse comunali in difficoltà, Sasso nomina due consulenti e Verrengia scrive ai revisori dei conti


SESSA AURUNCA (Matilde Crolla) – Il sindaco Silvio Sasso nomina due consulenti esterni per avere un parere sulla situazione economica del Comune. Si tratta di Carrella ed Elia che avranno il compito di redigere il parere relativamente alla questione delle casse comunali in forte difficoltà. A tal proposito il capogruppo di ‘Generazione Aurunca’, Alberto Verrengia, ha presentato una richiesta di relazione ai revisori dei conti del Comune in cui evidenzia che in base alle normative vigenti le nomine esterne in questione non avrebbero ragione di essere. “Solo in due casi si possono nominare consulenti esterni per redigere una relazione accurata sulla questione delle casse comunali- spiega Verrengia-. Quando ci sono valide e gravi motivazioni o quando non vi sono figure interne al Comune che possano occuparsi di questo. Per quanto attiene la prima motivazione, al momento non siamo in gradi di sapere con certezza se siano state riscontrate delle gravi motivazioni. Se il sindaco Sasso intende dichiarare dissesto molto probabilmente preferisce lasciare agli altri la patata bollente di comunicarlo. Per quanto riguarda, invece, la seconda motivazione non credo che il Comune sia sprovvisto di figure interne che possano assumersi la responsabilità di questa ‘gravosa’ relazione. Vi sono i revisori dei conti, vi sono i dipendenti e un dirigente. Vi è inoltre un assessore al ramo che è anche un valido commercialista. C’è qualcosa in tutto questo che non mi convince”, incalza Verrengia. Sull’ipotesi di dissesto il capogruppo consiliare di ‘Generazione Aurunca’ interviene anche sulla pagina ufficiale del movimento. “Se così fosse si consumerebbe un dramma economico-sociale per il nostro territorio di impatto storico, l’alternativa è trovare le modalità per risanare le finanze comunali. Non ci interessa capire di chi sono le responsabilità in questo momento, anche se è chiaro che, se dovesse accadere il peggio, le colpe sono equamente condivise. In questi ultimi mesi si palesa un calo della capacità di recupero tributario, equilibrato solamente dalla scelta di effettuare grandi spese. In poche parole, non si incassa e non si spende. Restano, però, una massa di debiti che minano la stabilità economica del municipio, basti pensare le centinaia di migliaia di euro dovute ad imprese di fornitura servizi. Così come esiste il timore che molti creditori possano agire esecutivamente per richiedere i propri crediti, spaventati dalla possibile insolvenza dell’Ente. A questo si unisce la totale assenza, da anni, di una programmazione politica per trovare forme di sviluppo e rilancio economico del Territorio, un comune che si sta rinchiudendo in se stesso in una depressione sociale molto evidente. Le forme di risanamento potrebbe passare per un taglio drastico delle spese, mentre sarebbe irresponsabile puntare ad aumentare le aliquote delle imposte comunali già molto esose”.