CELLOLE (Matilde Crolla) – Fibrillazione in Comune, il sindaco di Cellole Angelo Barretta pronto a prendere provvedimenti contro un dipendente comunale. Ma la notizia non si apprende dalla ‘stanza dei bottoni’. E’ stesso il sindaco a renderla pubblica attraverso un post pubblicato da qualche ora sul suo profilo Facebook. “Oggi sono venuto a conoscenza con sommo stupore (non tanto per la verità) che qualche dipendente del Comune che mi onoro di rappresentare, non ottempera, come nel caso dell’ufficio di stato civile ai propri compiti e doveri previsti dal testo unico degli enti locali- scrive Barretta su Facebook-. Di tale cosa, grave e molto pericolosa, informato tempestivamente, il segretario comunale è già al lavoro per predisporre le sanzioni disciplinari previste dalla legge. Nel frattempo, ci tengo a tranquillizzare quanti vorranno sposarsi nelle strutture convenzionate: l'ufficiale di stato civile è il sindaco”. Insomma, in Comune si prevede un vero e proprio terremoto dai risvolti al momento non molto chiari. Intanto, a tal proposito il capogruppo del ‘Comitato Civico Cellolese’, Guido Di Leone esordisce: “Sono sbalordito, amareggiato e moralmente provato nel venire a conoscenza delle ultime dichiarazioni del sindaco, rivolto in maniera esplicita ed evidente contro un dipendente comunale.
Un buon sindaco, non attacca un
dipendete Comunale attraverso i social, né tantomeno può arrogarsi il diritto
di rendere pubblica un’inadempienza, qualora ci fosse.
Credo che veramente si stia esagerando.
Se il sindaco- continua Di Leone- ritiene che un dipendente non stia
ottemperando alle sue funzioni, ha tutto il diritto di prendere provvedimenti,
ma non può certo comunicarlo pubblicamente attraverso Facebook. Anzi, proprio
lui a differenza di chi sta dall’altra parte del parlamentino comunale, ha
tutti i mezzi per far rispettare la legge, ma quello mediatico credo che sia
proprio il meno appropriato per un primo cittadino. Esprimo la mia vicinanza e
la mia solidarietà al dipendente comunale per questo trattamento ricevuto”,
conclude Di Leone.